Trincee epilettiche. Lampi da un'esistenza stroboscopica

Una silloge scritta tra il 2021 e il 2024, nelle enoteche di varie città e ultimata in un rifugio in Valsavarenche, aspra regione di confine fra valle d'Aosta, Francia e Piemonte all'ombra del picco Tau Blanc e tra i maestosi annuvolamenti del Col du Nivolet. In questo scenario da Viandante sul mare di nebbia Emiliano si è abbandonato, al tepore di una stufa a pellet, tra lastre di compensato, ostilità romena e tetti d'amianto. Un rustico rifugio per il corpo, fronte all'impotenza nei confronti della vita, minacciata dai complotti della sua mente nemica e dalle insidie della città. La morte, le separazioni e i fallimenti, eventi che hanno logorato la sua personalità fino al limite del sopportabile, come bracconieri assetati di sangue. All'ombra della montagna ha scavato la sua Trincea celandosi al terrore. Attore e sommelier, ultras e poeta, Emiliano Mondini nasce nel 1994 a Milano, città odiata e amata. Tra le cornici di un flipper la sua poetica rimbalza tra manierismo e metafisica, tra edonismo e masochismo. Annusa il teatro maleodorante della performance, si manipola nell’azione, arrende gli occhi all’ombra della poesia. La poesia della coerenza e della contraddizione.